Sussurri
Titolo: Se mi distraggo
perdo
Autore: Anna Giurickovic
Editore: Gorilla
Sapiens edizioni
Anno: 2013
Genere: Racconti
Pagine: 144
Nicola, sotto la cappa
di afa che domina Sabaudia, guarda Luisa con le sue caviglie gonfie, con la
pelle che si increspa attorno alle labbra. E ricorda la soffitta nella quale avevano
vissuto da giovani e l’amore consumato sulle note dei Guns N’ Roses. E,
soprattutto, ricorda che si innamorò dei suoi malleoli…Crizia ha venticinque
anni, è una sfigata. Lo è sempre stata.
Sua madre era iperprotettiva, lei non usciva, faceva i compiti e
mangiava, mangiava…Marinuzzedda e Giovanna si incontrano dopo tanti anni. E
iniziano a ricordare le figure che hanno popolato la loro gioventù. Giovanna
ricorda quanto fosse brutta Marinuzzedda e, nonostante ciò, si è sposata e ha
avuto figli, dal canto suo Marinuzzedda ricorda quanto buttanazza fosse la cara
Giovanna…Lui è andato via, ma lei lo aspetta. Ogni notte, ogni santa notte. E
prepara la cena, la tiene in caldo. Lo sa che lui è andato via perché lei è
ormai vecchia…
Sono quattordici
i racconti che formano la raccolta Se mi
distraggo perdo della giovane catanese Anna Giurickovic. Con una scrittura
vivace, moderna non scevra di una singolare delicatezza, quasi sfiorandoci,
l’autrice ci apre le porte di un universo tutto al femminile, con le sue molteplici varianti, con
le sue fragilità e paure, avendo cura di non tralasciare alcuna sfumatura. Sono
storie molto diverse tra loro e ognuna di esse risulta filtrata dall’occhio e
dal sentimento di donne che, a modo loro, hanno affrontato l’amore, il
rapporto filiale, la morte, l’abbandono.
Le protagoniste della raccolta si nutrono di pensieri, vivono degli stessi,
ripercorrono, come se stessero guardano un album di vecchie fotografie, il loro
passato senza mai tentare di riscriverlo o accettano il presente e le scelte
altrui aspettando, spesso in silenzio o tra le parole di un monologo interiore,
che le cose cambino o che qualcuno ritorni. Son donne che sussurrano, non
urlano. A fine lettura, rimane addosso un alone di malinconia, quasi soave e
mai fastidioso.
Recensione già pubblicata su Mangialibri
Vedi anche:
Alcuni casi stupefacenti tra cui un gufo rotto, Davide Predosin
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