Ode alla Piazza
Titolo: Pierre
Autore: Nello Rubattu
Editore: Angelica
Anno: 2010
Pagine: 2016
Genere: Romanzo
Pierre
Niort, detto Lu Franzesu, è nato in
Sardegna nel 1889, ma c’è stato poco tempo, o meglio soltanto “il giusto”.
Pierre
aveva una incontenibile voglia di viaggiare tant’è che le “usciva dalle
mutande”: che poteva fare se non assecondare questa voglia così, come dire,
prorompente? Così, infatti, fece: nella sua vita viaggiò tantissimo. È stato in
Argentina, si è arruolato nella terribile Legione Straniera, ha fatto pure una
capatina nel Grande Massacro, il famigerato ‘14-18. Poi, giusto per non farsi
mancare nulla (non sia mai), è stato, per un periodo, in Francia, in quel di
Marsiglia. Un giorno tornerà nella sua terra, a Sassari, nella piccola e
immensa Piazza Tola o semplicemente La Piazza…
Nello Rubattu, scrittore sassarese che non ama molto gli scrittori italiani
che, a suo dire, si “sentono troppo vicini a Dio e molto lontani da un uovo
alla coque”, già autore, nell'anno 2006, di Hanno
morto a Vinnèpaitutti edito da Il Maestrale ci
presenta la figura di un personaggio bizzarro, avventuroso e affascinante,
Pierre, Lu Franzesu. E dopo avercelo
presentato nell’incipit del romanzo, si dilegua. Infatti, si ha quasi la
sensazione che lo scrittore abdichi al suo ruolo in favore di Pierre. Già,
perché in fondo chi tiene le briglia di questa storia è sempre e solo Pierre.
Lui ci parla della sua vita, dei suoi sentimenti, delle sue avventure rocambolesche
e, a volte, surreali. Ma c’è anche un altro fondamentale protagonista in questo
vivace romanzo: è la Piazza Tola di Sassari che ha sempre avuto un ruolo
centrale per l’economia della città, ma anche per le singole vite dei suoi
abitanti. È il cuore pulsante della città nella quale si intrecciano storie di
sfortune, di amori “misti” e sulla carta impossibili, quegli amori tra i ricchi
e i poveri. È il luogo che funge da mixer tra il possibile e l’impossibile, tra
sante e prostitute, tra sassaresi doc e “accudiddi”. È, esattamente, il centro
dal quale Pierre un giorno deciderà di partire per poi, un giorno, tornare ed
insegnare a quei bimbi assetati di storie quello che la grande maestra, Sua
Signoria La vita, gli aveva insegnato negli anni. Nella postfazione al romanzo
si legge come Pierre sia realmente esistito; quando egli è morto, Nello Rubattu
era un bambino, ma ne ha conservato memoria dedicandogli, o meglio, cedendogli,
questo frizzante romanzo. Romanzo nel quale il punto di forza oltre al fascino,
inevitabile, che ci regala la figura di Pierre, uno di quegli uomini che molti
di noi avrebbero voluto conoscere, è la scrittura di Rubattu che rende la
storia avvincente. La sua è una lingua ricca, variegata, in cui i diversi
idiomi si mescolano senza intoppi. Panta rei, con immenso piacere
Altre recensioni:
Dannato cuore, Pier Bruno Cosso
La metà del gigante, Gianfranco Cambosu
Le destinazioni del cielo, Giampaolo Cassitta
Pentamerone barbaricino, Gianfranco Cambosu
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