Datemi un labirinto e lasciatemi lì
Titolo:
Finzioni
Autore:
Jorge Luis Borges
Editore:
Einaudi
Anno:
2004
Pagine:
154
Genere:
Racconti
Traduzione:
Franco Lucentini
Arricchisce,
confonde, apre la mente, l’immaginazione, fa sognare. Tutto questo è Borges, l’immenso
Borges. Difficile parlarne, difficile dire tutto ciò che la lettura dei suoi
libri mi lascia ogni volta. Tanto, certo, ma indefinibile. Finzioni è una meravigliosa raccolta di racconti che riesce a
trasportarci quasi in un’altra dimensione, in un mondo diverso che, a sua
volta, potrebbe essere il riflesso di un altro mondo ancora che non avevamo
considerato. Tutto può essere: anche il contrario di tutto. Aprire le porte a
Borges ed entrare nei suoi labirinti è quanto di meglio abbia fatto da quando
ho iniziato a leggere.
A notte
fonda, si scoprì la mostruosità posseduta dagli specchi. Infatti “gli specchi come la copula sono abominevoli
poiché moltiplicano il numero degli uomini”: questa frase riportata da Bioy
Cassidy fu pronunciata, a suo dire, da un eresiarca di Uqbar. Ma come mai
l’Enciclopedia Britannica non parla di Uqbar? Sarà la scoperta, fortuita,
di un volume dell’Enciclopedia di Tlon a chiarire il mistero e scoprire un
mondo nuovo… Nel ’32 esce, a Bombay, stampato su carta che pareva quasi di
giornale il primo romanzo poliziesco il cui protagonista, giovane studente,
dedica la sua vita alla ricerca di un’anima attraverso i riflessi che ha
lasciato nelle altre… Esiste un’opera incompiuta e sotterranea di Pierre
Mènard: Il Don Chisciotte. Mènard non intendeva affatto scrivere un altro Don
Chisciotte che si affiancasse a quello di Cervantes, egli voleva proprio
scrivere il Chisciotte producendo pagine che, parola per parola, coincidessero.
Voleva essere Cervantes… Un uomo taciturno proveniente dal sud sbarca con la
sua canoa di bambù, bacia la terra, si arresta in prossimità delle rovine di un
tempio. Si addormenta. Sogna di trovarsi al centro del tempio e di dettare, ad
un collegio di studenti, lezioni di anatomia, cosmografia e magia. Un giorno
capisce di non aver sognato e, infine, comprende che lui era solo una parvenza
e che un altro lo stava sognando… A Babilonia ogni momento della vita dei
cittadini è deciso da un sorteggio effettuato da una Compagnia il cui precipuo
compito è quello di stabilire l’ordine… L’Universo è formato da una infinita
Biblioteca, suddivisa in esagoni e che contiene tutti i libri pensabili che, a
loro volta, sono costituiti da tutte le possibili combinazioni delle 22
dell'alfabeto, del punto e della virgola…
I quattordici racconti contenuti in Finzioni suddivisi in
due parti – Il giardino dei sentieri che si biforcano e Artifici -
sono stati pubblicati in Argentina nel ’44 e l’edizione Einaudi ce li offre con
la traduzione curata da Lucentini che, in nota, sottolinea di aver rivisto la
traduzione del ‘55 in modo da renderla più “spagnoleggiante e letterale”. Non
si può dimenticare come per Borges il racconto fosse la forma letteraria
perfetta poiché analogamente alla poesia il racconto ha la capacità di
concentrarsi sull’essenziale. In queste parole pronunciate dall’autore nel
corso di un’intervista, emerge quel legame tra società attuale e racconto: una
società in movimento, basata sulla velocità della comunicazione che non si
presta ai prolissi romanzi che richiedono tempo e comporterebbero un
inaccettabile rallentamento. Finzioni si pone su piano
pluridisciplinare, non segue un percorso lineare, i concetti si deformano, si
ampliano, si ramificano. Il fulcro dell'opera è il tema del labirinto – come lo
era nell’altra raccolta L’Aleph - tema caro a Borges, non a caso definito
dall’Enciclopedia Einaudi del 1979 il più grande labirintologo
contemporaneo. L’autore, infatti, mostra una predilezione per le situazioni
confuse, labirintiche, dai contorni non ben delineati, matasse aggrovigliate
nelle quali non si riesce a trovare il bandolo, quasi prive di logica. I suoi
labirinti, rispecchiano lo schema del monoviario classico – secondo la
classificazione fattane da Umberto Eco - ma ciò che a lui preme non è il
percorso in quanto tale, ma il centro. E soprattutto quell’attività,
essenzialmente spirituale, che l’uomo deve compiere per raggiungerlo. Ai
labirinti si affiancano, in numerosi racconti, sia il tema dell’infinito sia il
concetto binomiale di tempo-eternità, già visto in altri autori, basti pensare
ai racconti di Kafka e in particolare La muraglia cinese o Davanti alla legge.
Numerose le metafore: la ricerca infinita da parte dell’uomo di qualcosa che
dia un senso alla vita o alla ricerca. E poi, concetti matematici, filosofici,
meta letteratura, recensioni geometricamente perfette di opere inesistenti di
autori inesistenti. In questo sofisticato labirintico meandro di meta-
letteratura, di specchi che ampliano e deformano, di letteratura che diviene
fantasia paradossalmente reale la mente del lettore viene rapita e nessuno
vorrebbe pagare il riscatto per liberarsene.
Altri libri:
Testi prigionieri, Jorge Luis Borges
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Testi prigionieri, Jorge Luis Borges
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