A VOLTE RITORNANO
Titolo: Fantasmi a Cagliari
Autore:
Pierluigi Serra
Anno: 2014
Editore:
Libro Aperto International Publishing
Pagine: 204
Molti dei ricordi della mia infanzia trascorsi in un
piccolo paese della Barbagia di Seulo sono legati a storie nelle quali il
confine tra il mondo dei vivi e quello dei morti era molto labile, facile da
oltrepassare. Non era infatti cosa fuori dal comune, in quei vecchi racconti,
che i morti, di tanto in tanto, varcassero l’oltretomba e andassero a cercare i
loro cari per una visita-lampo, per semplicemente accomodarsi nella sedia della
cucina a volte senza neanche proferire verbo o, anche, per annunciare qualche evento futuro. E io quelle anime non le ho mai
immaginate come ectoplasmi, ma come esseri tangibili forse per la forza insita
in quei racconti che conferiva loro una sorta di materialità quasi a voler
rafforzare un fatto che doveva considerarsi vero. Col tempo son diventata
scettica, tremendamente scettica ma pur sempre affascinata dalle storie di
fantasmi almeno quelli letterari visto che, ormai nessuno mi racconta quelle
belle storie provenienti da voci profonde. È naturale che un libro come
“Fantasmi a Cagliari” abbia attratto la mia attenzione. In un solo titolo due
cose che mi incantano: i fantasmi e Cagliari.
A detta di molti non sarebbe raro incontrare per le
vie di Castello un corpo senza testa che alteramente passeggia trascinando in
mano la propria testa. Così come può accadere che una vecchia edizione de L’uomo
che ride di Hugo spostato dalla proprietaria ritorni, nel corso della notte,
nella libreria dalla quale era stato rimosso. O, ancora, può succedere che in
una casa situata in Piazza Martiri ripetutamente compariano a turbare la vita
di due donne is duennas, apparizioni
notturne…
Io
non credo ai fantasmi e i fantasmi non esistono: era questo il pensiero che
dominava la mia mente mentre mi accingevo a leggere questo bel libro. A fine
lettura, invece quel pensiero si è come sbiadito perché soppiantato da un
altro: il valore delle storie, il valore del passato, del ricordo, la necessità
– spesso trascurata – di non far cadere nell’oblio voci lontane nel tempo. Già
perché Pierluigi Serra in questa opera ha, con piglio quasi scientifico, svolto
un’opera di conservazione di storie dal sapore antico delle quali è necessario
conservare il profumo. Non si parla di fantasmi tout court si parla di una città al limite del magico, esoterica, ed è di palmare evidenza come tutta l’opera
sia stata il frutto di lunga e paziente ricerca e di una grande capacità di
ascolto. Se a ciò si aggiunge l’abilità dello scrittore, e del giornalista
quale egli è, nel mettere insieme quelle tante voci e mescolare, con maestria,
eventi storici realmente accaduti con un mondo surreale ne vien fuori una
lettura interessante nella quale la curiosità del lettore è tenuta sempre
desta. E’ un libro scorrevole e ben curato e leggerlo è come fare una lunga
passeggiata nel tempo e nello spazio, una meravigliosa passeggiata in una Cagliari
misteriosa e fortemente intrisa di fascino caratterizzata da mille
sfaccettature e da ombre che si intersecano, si sovrappongono, si confondono
armoniosamente. Non è un caso che a fine lettura venga il desiderio di armarsi
di un buon paio di scarpe sportive e fare una lunga camminata nei luoghi, nelle
strade e nelle case richiamate nel libro per trovare, forse, qualcuna di quelle
ombre nel cocente sole cittadino.
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