TIFO & VELENI
Titolo: Febbre
Autrice: Mary Beth Keane
Editore: Frassinelli
Anno: 2015
Traduzione: Laura Bussotti
Genere: romanzo
Febbre, biografia romanzata, è una lettura gradevole
e, soprattutto, interessante che ci presenta, la figura di Mary Mollon, donna etichettata
e, conseguentemente, isolata per la sua “pecca”: essere portatrice sana di
tifo. In particolare, la Keane, mette in luce quella lotta inevitabile tra la
conoscenza scientifica e la superstizione nella quale quest’ultima è destinata
a vincere. La Keane affascina e, al tempo stesso, fa riflettere soprattutto
sulla cecità dell’essere umano di fronte a fenomeni che non riesce a spiegare
con la razionalità.
New York, fine ottocento. La giovane irlandese Mary
Mollon fa la cuoca presso l’agiata famiglia Kirkenbauer e la sua giornata non
sembra delle migliori: tanto per iniziare, il latte è andato a male e,
soprattutto, il piccolo della famiglia alla quale la cuoca è molto affezionata
non sta bene e pare peggiorare di ora in ora. Alla settima sera di malattia il
corpicino del bimbo si affloscia, divenendo pesante tra le calde braccia di
Mary. Lei comprende, terrorizzata, che quella pesantezza non è sonno: il
bambino se n’è andato.
24 marzo 1907. Un quotidiano riporta la notizia che la
cuoca di una delle migliori famiglie dell’Upper East Side è stata allontanata,
con l’ausilio della forza, dal posto di lavoro e, subito dopo, messa in
quarantena al William Parker Hospital e ciò a seguito delle dichiarazioni rese
dall’ingegnere sanitario George A. Soper il quale aveva affermato che la donna
trasmetteva il tifo tramite il cibo che cucinava. Nonostante la stessa non
avesse mai manifestato alcun sintomo della malattia. Quella donna era Mary
Mollon…
Per Mary Beth Keane, scrittrice americana, la figura
della giovane immigrata irlandese Mary Mollon, a un certo punto della sua vita
e a seguito della visione di un documentario nel quale per la prima volta ne
sentì parlare, è divenuta quasi un’ossessione. Da lì una lunga e intensa attività di
ricerca e documentazione per restituirci, con questo romanzo, la figura di una
donna forte, combattiva e passionale nota meglio come Mary la tifoidea
colpevole, suo malgrado, della morte di varie persone. Una storia di
isolamento, di lotta tra razionalità e superstizione, della ricerca di un equilibrio,
spesso irraggiungibile (vista anche l’epoca storica in cui visse la Mollon) tra
scienza medica e ignoranza. E in quella New York offuscata dal germe della
paura si erge con tutta la forza di cui possiede una donna, additata, esclusa
dalla società civile, alla quale è stato negato il diritto di lavorare o, per
lo meno, di fare il lavoro che più di tutti amava quello, appunto, della cuoca.
Un romanzo che contiene messaggi di carattere universalmente validi e che offre
interessanti spunti di riflessione anche in relazione all’epoca attuale perché,
purtroppo, è spesso vero che – sotto alcuni aspetti – non ci si migliora
nonostante il passare degli anni, spesso è fin troppo vero come l’ignoranza
riesca, come erba velenosa, ad attecchire ovunque.
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