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sabato 22 luglio 2017

LASCIAMI CONTARE LE STELLE - Elvia Grazi

Cadute e rinascite

Titolo: Lasciami contare le stelle
Autore: Elvia Grazi
Editore: TEA
Anno: 2014
Pagine: 270
Genere: Romanzo sentimentale


Bianca è un avvocato affermato. Ha quaranta anni e, da due ,il suo cuore si è spezzato per l’abbandono di suo marito il quale ha scelto un’altra donna. Ma Bianca, nonostante il dolore e la difficoltà a rassegnarsi, è comunque forte e determinata e, finalmente, decide di reagire e lasciarsi quel triste abbandono alle spalle per dedicarsi solo a se stessa. La prima tappa di questa rinascita sarà una vacanza in montagna, durante la quale incontrerà il maestro di sci Walter: uno spirito libero, amante dell’avventura, del mare e della sua barca Tabata e che, soprattutto, non cerca né vuole legami duraturi. Sarà proprio di Walter che Bianca si innamorerà…


Elvia Grazi, giornalista e direttrice di varie testate, ha scelto per il suo esordio in narrativa una storia di sentimenti teneri, forti e, al tempo stesso, dolorosi ispirandosi a una storia vera che, probabilmente, aveva bisogno di essere immortalata. Il romanzo è caratterizzato dall’alternarsi di due voci, quella di Bianca e quella di Walter, dalle quali emergono due spiriti speculari: se Bianca è sognatrice, romantica ma anche rigida, Walter è essenzialmente libero, uno che, per intenderci, “in fila per due non si faceva mettere neanche all’asilo”. Due esseri profondamente diversi che si incontrano e, nonostante tutto, si amano intensamente fino a un finale che ha la violenza di una doccia fredda: in qualche modo una metafora della vita che dà e poi toglie inesorabilmente, ma in ogni caso ci arricchisce. Indubbiamente un romanzo dallo stile curato e gradevole per chi ama il genere ma non scevro di alcuni stereotipi sull’amore  (per citarne uno: le donne vogliono sempre gli uomini stronzi).

sabato 5 dicembre 2015

FEBBRE - Mary Beth Kean

TIFO & VELENI

Titolo: Febbre

Autrice: Mary Beth Keane

Editore: Frassinelli

Anno: 2015

Traduzione: Laura Bussotti

Genere: romanzo

Febbre, biografia romanzata, è una lettura gradevole e, soprattutto, interessante che ci presenta, la figura di Mary Mollon, donna etichettata e, conseguentemente, isolata per la sua “pecca”: essere portatrice sana di tifo. In particolare, la Keane, mette in luce quella lotta inevitabile tra la conoscenza scientifica e la superstizione nella quale quest’ultima è destinata a vincere. La Keane affascina e, al tempo stesso, fa riflettere soprattutto sulla cecità dell’essere umano di fronte a fenomeni che non riesce a spiegare con la razionalità.

New York, fine ottocento. La giovane irlandese Mary Mollon fa la cuoca presso l’agiata famiglia Kirkenbauer e la sua giornata non sembra delle migliori: tanto per iniziare, il latte è andato a male e, soprattutto, il piccolo della famiglia alla quale la cuoca è molto affezionata non sta bene e pare peggiorare di ora in ora. Alla settima sera di malattia il corpicino del bimbo si affloscia, divenendo pesante tra le calde braccia di Mary. Lei comprende, terrorizzata, che quella pesantezza non è sonno: il bambino se n’è andato.

24 marzo 1907. Un quotidiano riporta la notizia che la cuoca di una delle migliori famiglie dell’Upper East Side è stata allontanata, con l’ausilio della forza, dal posto di lavoro e, subito dopo, messa in quarantena al William Parker Hospital e ciò a seguito delle dichiarazioni rese dall’ingegnere sanitario George A. Soper il quale aveva affermato che la donna trasmetteva il tifo tramite il cibo che cucinava. Nonostante la stessa non avesse mai manifestato alcun sintomo della malattia. Quella donna era Mary Mollon…


Per Mary Beth Keane, scrittrice americana, la figura della giovane immigrata irlandese Mary Mollon, a un certo punto della sua vita e a seguito della visione di un documentario nel quale per la prima volta ne sentì parlare, è divenuta quasi un’ossessione. Da lì una lunga e intensa attività di ricerca e documentazione per restituirci, con questo romanzo, la figura di una donna forte, combattiva e passionale nota meglio come Mary la tifoidea colpevole, suo malgrado, della morte di varie persone. Una storia di isolamento, di lotta tra razionalità e superstizione, della ricerca di un equilibrio, spesso irraggiungibile (vista anche l’epoca storica in cui visse la Mollon) tra scienza medica e ignoranza. E in quella New York offuscata dal germe della paura si erge con tutta la forza di cui possiede una donna, additata, esclusa dalla società civile, alla quale è stato negato il diritto di lavorare o, per lo meno, di fare il lavoro che più di tutti amava quello, appunto, della cuoca. Un romanzo che contiene messaggi di carattere universalmente validi e che offre interessanti spunti di riflessione anche in relazione all’epoca attuale perché, purtroppo, è spesso vero che – sotto alcuni aspetti – non ci si migliora nonostante il passare degli anni, spesso è fin troppo vero come l’ignoranza riesca, come erba velenosa, ad attecchire ovunque.