C'ERAVAMO TANTO NON-AMATI
Titolo: L'amore cattivo
Titolo: L'amore cattivo
Autore: Francesca Mazzucato
Editore: Giraldi
Anno: 2015
Pagine: 210
Genere: Romanzo
L’amore cattivo è, di fatto, un non-amore e la Mazzucato,
scrittrice, giornalista e traduttrice, l’ha
raccontato con una intensità simile a quella con cui si racconta
l’amore, con una grande sensibilità, con forza, con passione offrendoci un meraviglioso
romanzo che sfianca, spezza, sfalda, sfascia fa male lasciandoci un segno del
suo passaggio, incidendosi nell’anima, nel cuore e nella pelle.
“Stuprata dalla realtà
e scheggiata dalla sfiducia. Vivi tra il bisogno di una fiaba e la vita che ti
ha tolto un possibile lieto fine.”
(Pag. 102)
Nora è una quarantenne, vive a Milano, ha un lavoro che ama,
è una donna coraggiosa nonostante tutto. Nonostante il suo passato, la sua
infanzia di amore negato. Orfana dell’amore materno, schiacciata da sensi di
colpa, dalla bulimia, dai tagli sul corpo. Era solo una bambina, una bambina
sbagliata, imperfetta, inetta. Ha poche amiche, la sua vita è sempre stata
solitaria. Quel passato fa ancora male e basta poco perché si ricatapulti nel
suo presente, nella sua nuova vita: è sufficiente una telefonata di sua madre.
Di nuovo ansia, panico, buio. Ma la vita pare regalarle qualcosa di bello che
si incarna in Alessandro. Lo incontra in libreria. Dolce, colto, intelligente e
pure bello. Perde la testa, lui è
diverso: così crede. Tutto va molto in fretta nonostante piccoli segnali,
nonostante quegli atteggiamenti di Alessandro che lei non comprende bene, ma lo
giustifica. Andranno a vivere insieme, ma ha come la sensazione di essere
controllata, di non essere libera…
“L’amore cattivo morde
il corpo e lo sventra. Avvilisce l’anima. La rimpicciolisce e la devasta. L’amore
cattivo incenerisce ogni cosa. È piromane, assassino, criminale. Difficile però
che resti lontano, escluso, in prigione. La cenere aumenta man mano. In maniera
infida. Giorno dopo giorno. Restano polvere odore di bruciato, impronte di baci
malefici. L’amore cattivo è senza suono e senza odore. La frontiera fangosa
delle anime prostituite.”
(Pag. 171)
C’è l’amore che accoglie, protegge e riscalda e c’è l’amore
cattivo che annulla ogni slancio, gela il cuore, ferisce è quello nato dalle macerie di abbracci materni
mancati, di parole d’affetto non dette,
di privazioni di sicurezze, di parole non ascoltate. Nora, delicata,
intelligente cerca di soddisfare quel bisogno tutto umano di calore, bisogno
innato di cui è rimasta solo una sete insaziabile. Crescere senza amore rende
orfani. Per sempre. Parole taglienti, crude quelle della Mazzucato che riesce a
scandagliare l’animo umano per portarci in un percorso, tutto salite e profondi
precipizi, nelle troppe fragilità dell’animo femminile. Animo femminile
tragicamente sensibile privato dei sogni più importanti: quelli dell’infanzia.
A fine lettura rimane un vuoto fatto di silenzi perché dove
non c’è amore, o c’è un amore cattivo che è lo stesso, le parole son davvero
poca cosa.
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