lunedì 7 marzo 2016

ALL'IMPROVVISO LA FELICITÀ - J. Courtney Sullivan

ANELLI E DINTORNI

 Titolo: All’improvviso la felicità
                                                  Autrice: J. Courtney Sullivan
Editore:Garzanti,
                                                                           Anno: 2014
                                                                          Pagine: 504
                                                  Traduzione: Stefano Beretta
                                                                 Genere: Romanzo




Se devo essere sincera (ma poi perché non dovrei esserlo?) stavo per abbandonare questo libro dopo venti pagine, ma –per ragioni che non sto qui a spiegare – l’ho portato a termine. Non amo molto i libri che esagerano con il romanticismo, non amo i libri di donnechesognanoilmatrimonio (sì, tutto attaccato) perché non credo, né voglio credere alla leggenda, metropolitana o agricola che sia, secondo la quale il sogno delle donne sia l’anello al dito.

Donne, quelle rappresentate dalla Sullivan, che si muovono in epoche storiche diverse e che hanno sogni e priorità differenti. Si chiamano Frances, Evelyn, Sheila, Delphine e Kate.

1947. Sono le tre del mattino e Frances navigando  tra un mucchio di carte pensa ad una frase per il nuovo slogan di una pubblicità di diamanti. Quello slogan dev’essere pronto per il giorno dopo: mancano poche ore…

1972. Evelyn non riesce a rassegnarsi all’idea che suo figlio abbia deciso di abbandonare sua moglie. Com’è possibile profanare il sacro vincolo del matrimonio con il divorzio?…

1987. James e Sheila vivono  in una modestissima casa e mentre James passeggia sotto la neve pensa che, forse, la sua Sheila avrebbe meritato un uomo migliore di lui, un uomo in grado di darle quella sicurezza economica che lui non è riuscito a garantirle…
2003. Delphine non è più sicura del fatto che aver abbandonato suo marito per seguire una passione travolgente sia stata la scelta migliore…

2012. Mentre Kate continua a portare avanti la sua battaglia contro il matrimonio e difende la sua relazione amorosa evitando di ingabbiarla in un contratto, partecipa ai preparativi per il matrimonio di suo cugino con il compagno…


All’improvviso la felicità è un concentrato di storie di donne fotografate nella loro quotidianità e che, in qualche modo, rappresentano l’epoca nella quale si trovano a vivere. Il fulcro di tali storie è il matrimonio, istituzione che assume significati diversi a seconda della protagonista: un vincolo indissolubile per la tradizionalista Evelyn e un laccio dal quale non farsi stringere per Kate. Come in ogni storia d’amore che si rispetti, secondo schemi un po’ troppo stereotipati, non poteva mancare l’ anello che funge da filo conduttore. La narrazione pecca di eccessi romanticismo, ma è anche vero che – per fortuna – gli stessi risultano stemperati (e per fortuna, aggiungo)  dalla figura di Frances, giovane copywriter realmente esistita che, negli anni quaranta, creò lo slogan “Un diamante è per sempre” che, come sappiamo, ha fatto storia. Una donna forte, moderna, anticonformista che, ironia della sorte, pare non si sposò mai, che ha il merito, in questo caso, in aggiunta allo stile scorrevole della Sullivan di regalarci ore di lettura comunque gradevoli, seppur non indimenticabili.


venerdì 26 febbraio 2016

ALCUNI STUPEFACENTI CASI TRA CUI UN GUFO ROTTO - Davide Predosin

CHE SARÀ MAI LA NORMALITÀ


Titolo: Alcuni casi stupefacenti casi tra cui un gufo rotto

Autore: Davide Predosin

Editore: Gorilla Sapiens
Genere: Racconti 
Pagine: 100

Anno: 2014

È inutile: ho un debole per i racconti e anche per i personaggi un po’ strambi e in questa raccolta non ci si fa mancare nulla, a patto che ci si dimentichi della cosiddetta normalità.

Può capitare di tutto, per esempio può capitare di svegliarsi una mattina e trovare la caffettiera già calda. Domandarsi come sia possibile e credere di essere divenuti sonnambuli. Ci sono tanti sonnambuli al mondo, d’altronde. Ma quella voce? Oppure ci può essere il caso di chi, lungo la cassa toracica sente, nascoste tra i peli, delle piccole protuberanze. Forse delle piccole cisti? O forse degli innocui nei? Ma una sera, toccandosi il petto, sente un doloroso clic, come se si fosse sbottonato: scopre che nella sua cassa toracica era presente una fila di bottoni automatici ... C’è anche l’Esattore del Caldo che, puntualmente ogni autunno, si muove per compiere il suo usuale giro di riscossione. L’inquilino Cz9 lo attende nel suo lindo appartamento e con il suo vestito migliore. Ma la domanda sorge spontanea: cos’è quel calore che l’Esattore riscuote puntualmente?...Ad un tipo invece capitò che, un giorno a caso, il suo corpo iniziò a gocciolare. Non era sudore e non era nemmeno muco: no, no. Erano gocce di una strana sostanza di colore arancione…

Davide Predosin ci presenta, in questa raccolta dal titolo emblematico, una carrellata di personaggi strampalati, bizzarri, grotteschi che vivono eventi, appunto, stupefacenti e che hanno una rara – e invidiabile - capacità di accettazione, come se vedere volare i vicini di casa o scoprirsi i bottoni automatici sul petto o, ancora, veder la propria moglie apparire e scomparire una decina di volte nel corso di una giornata fosse la cosa più normale di questo mondo. La normalità viene stravolta, le consuete attività quotidiane spazzate vie quasi a trasformare l’assurdo in qualcosa di tremendamente normale. Storie e microstorie che si susseguono a ritmo incalzante, senza lasciare quasi tregua. Una storia tira l’altra e in quel mondo paradossale il lettore ci sguazza, in attesa di un’altra mirabolante avventura, di un’altra storia astrusa, di un altro personaggio bislacco . E nel corso della lettura, scorrevole e piana, ci si troverà con gli occhi sbarrati, a sorridere, a provare tenerezza, perché in quelle pagine i confini tra realtà e fantasia sono stati superati. E superarli è davvero una gran bella cosa. Bisogna provarci.

venerdì 12 febbraio 2016

AIUTO! SONO DIVENTATA MAMMA! - Loredana Ronco

Il prima e il dopo

Titolo: Aiuto! Sono diventata mamma

Autore: Loredana Ronco

Editore: Atlantide Delosbook

Genere: Saggio umoristico

Anno: 2013

Pagine:118



Prima della gravidanza ho sempre sentito parlare della magia dell’esser madre: troppe descrizioni ovattate di quell’esperienza. Mai nessuno che avesse osato descrivere quel lato più realistico, fatto di fatica, di notti insonni, di timori di ogni genere che, sia chiaro, nulla tolgono alla bellezza della maternità. Ma perché questa omertà? Ben vengano i libri come questo: sinceri e realistici perché è di questo che si ha bisogno, non certo di mondi edulcorati da fiaba. Perché, in fondo, la fiaba rimane ed è quella di guardare, giorno per giorno, gli occhi di nostro figlio.


Esiste un prima ed esiste un dopo. Il prima è fatto di elementi conosciuti che, tra alti e bassi, danno sicurezze e, indubbiamente, rassicurano. Il dopo è un salto nel vuoto, un cammino lastricato di dubbi, di timori, di insicurezze. La linea di demarcazione tra quel prima e quel dopo è dato da un test di gravidanza. Inequivocabilmente positivo. E da quel momento esatto niente tornerà come prima, perché tutto è destinato a mutare inesorabilmente. Cambierà la percezione del proprio corpo, il rapporto con il partner, spesso annoverabile nella categoria “fancazzista”,  cambierà l’umore e la visione delle cose. Tutto, senza esclusione…

In questi ultimi anni sulla scia del grande successo del blog di Claudia De Lillo, Nonsolomamma, si sono moltiplicati i manuali redatti da mamme e miranti a spiegare, spesso in toni ironici, il significato dell’esser mamma.  Aiuto! Sono diventata mamma! si inserisce a pieno titolo in quel filone del quale possiede l’effervescenza e l’ironia e, soprattutto, la capacità di spiegare, senza remore, un fenomeno liberandosi da quel fardello che impone di parlare della maternità in termini a dir poco ovattati quasi che fosse un peccato affermare quanto possa essere difficile il percorso che inizia nel momento in cui ci si scopre in dolce attesa. Parlare, con assoluta sincerità, ma anche con molta tenerezza, dei dubbi e delle difficoltà della maternità, dei sacrifici, delle torturanti paure (Ce la farò? Riuscirò a essere una buona madre?) non sminuisce, comunque, l’amore – incommensurabile - che si nutre per il nuovo arrivato. Tant’è che, spesso, quando il pargoletto raggiunge una certa età, quattro anni per esempio (!), verrebbe la voglia di ricominciare. Perché quel lungo salto nel buio – fatto di paure e dubbi, di fatica, di notti insonni, di stanchezza cronica, di pianti ininterrotti, di borse sotto gli occhi– è comunque fatto con un paracadute affidabile. Un paracadute d’amore. Di immenso amore.

Altri libri:
Nonsolodue, Claudia De Lillo

venerdì 29 gennaio 2016

DELITTO D'ONORE. LA STORIA DI IRENE BIOLCHINI - Simonetta Delussu

SIAMO FATTI DI PAROLE DATE

Titolo: Delitto d'onore in Sardegna. La storia di Irene Biolchini
Autore: Simonetta Delussu
Editore: Parallelo45
Anno: 2015
Pagine: 177
Genere: Biografia




Non conoscevo la storia di Irene Biolchini e la lettura di questo libro, edito da Parallelo45, me ne ha offerto l’occasione. E, ancora, una volta ho avuto la conferma del fatto che le storie, quelle raccontate dalle nonne, quelle che hanno il loro germe nell’oralità, non possono e non devono morire. Non smettiamo mai di raccontarle ché son gemme preziose.


1900. In una serena giornata di ottobre nasce in Sardegna, nel piccolo paesino di Jerzu, Irene Orsola Biolchini, la prima di quella che sarà una numerosa famiglia. L’infanzia della piccola scorre serena, tra l’amore della famiglia e la vita all’aria aperta, in quel piccolo orto dove i bimbi si radunavano, sporchi di fango e erba perché, lì “tutti indistintamente erano figli della terra, della vita e del sole.”  Irene cresce, la famiglia si trasferirà a Tertenia, Irene studia perché il padre, Costantino, ci tiene, ma essendo donna lo studio non è poi così importante: importante per una donna è, invece, saper ricamare o saper fare il pane.  E Irene lo sapeva. Il tempo passa velocemente e quasi all’improvviso la bellezza della giovane sboccia con grazia e leggerezza. Incontrerà anche due occhi profondi che le faranno battere il cuore: gli occhi di Domenico. Si amano e lei gli regala tutta se stessa e, soprattutto, quella prova d’amore alla quale lui tiene in modo particolare: un figlio. Un figlio prima del matrimonio, perché il matrimonio ci sarà promette solennemente il giovane e, quasi a voler confermare la serietà delle sue intenzioni Domenichino regalerà alla fidanzata una pistola che lei potrà usare qualora lui non mantenga la parola data. Irene scopre di essere incinta, Domenico e il matrimonio diventano sempre più evanescenti. Non solo: Domenico sposerà un’altra donna.  A questo punto il padre le pone una scelta a un bivio”Se non lo uccidi, ti uccido.” E Irene sceglierà per sé e per la vita che cresce in lei…



Delitto d’onore i n Sardegna ha il sapore di quelle vecchie storie raccontate dalle nonne nelle sere d’inverno davanti al camino, storie di una Sardegna magica e ancestrale legata a codici e tradizioni inviolabili. Non è, infatti, un caso che  la scintilla dell’opera, dal taglio saggistico ma che si legge come un romanzo, sia nata dalle storie che la nonna dell’autrice le raccontava nella sua infanzia. Da questo nucleo di storie, sempre tramandate oralmente, la Delussu ha poi proseguito con un’attenta opera di documentazione e ricerca per restituirci la figura di una donna forte e volitiva che emerge – e si ribella - in un contesto sardo dominato dall’uomo, da donne che sono – quasi a prescindere- colpevoli: colpevoli se non riescono ad avere un figlio, colpevoli se il figlio non è maschio. L’autrice compie anche uno scavo anche nelle regole e nei principi -scritti o meno- che governavano la realtà sarda del tempo nella quale la parola data ha il sapore di qualcosa di sacro, principio cardine espresso degnamente, a un certo punto della narrazione da Costantino, il padre della protagonista. 


“Così sei incinta. Se non ti sposa lo devi uccidere, non voglio bastardi in questa casa; tutto Ire’, ma non il disonore, non deve entrare in casa nostra. Noi siamo sempre stati gente di parola e onesti: io, i tuoi nonni e tutto il nostro casato. Tu lo sai, e la famiglia al di sopra di ogni  cosaIre’… e con quello l’onore, e l’onore quando si perde non si ritrova più e quello lo si lava solo col sangue. Se lui non tiene fede alla parola data, tu lo devi uccidere.”
(Pag. 72)


Tutto il romanzo ruota intorno a questo concetto base e la novità risiede nel fatto che Irene stravolge in qualche modo la tradizione: sarà lei, da sola, a difendere il suo onore, lei ucciderà Domenichino. Nella storia entra in gioco anche il bandito Samuele Stocchino al quale Irene si rivolgerà, figura entrata oramai nella leggenda, e che le pagine del romanzo ci restituiscono con i tratti suoi tipici: la riservatezza, le poche parole, la forza e il coraggio.   
Un documento importante che offre uno spaccato di una realtà, di un’epoca e che contiene un esempio di coraggio e, in particolare, di amore sconfinato per la vita che si pone al di sopra di tutto.