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lunedì 12 marzo 2018

L'USIGNOLO - Kristin Hannah


Nell'ombra 

Titolo: L’Usignolo
Autore: Kristin Hannah
Editore: Mondadori
Anno: 2016
Genere: Romanzo guerra
Pagine: 466
Traduzione: Federica Garlaschelli

Francia, Carrevau, agosto 1939. È una calda giornata e Vianne è felice: si appresta a fare, con suo marito e sua figlia, un picnic sulla riva del fiume. Il sole illumina le loro risate e le loro parole. E quando Antoine pronuncia il nome di Hitler e della sua maledetta guerra una nube pare oscurare quella che sembrava una giornata splendida. Già, la guerra. L’invasione tedesca e gli uomini che dovranno andare a combattere. Tra questi, anche Antoine…Parigi, giugno 1940. Isabelle, sorella diciottenne di Vianne, per l’ennesima volta è stata cacciata da un istituto per signorine perché Madame Allard ritiene come alla stessa non interessi “imparare ciò che abbiamo da insegnarle”. Non è la prima volta che Isabelle viene espulsa da una scuola. Alla fine, nella sua breve vita, è sempre stata cacciata: prima la morte di sua madre, poi l’abbandono del padre e anche Vianne, la lasciò. E, adesso, tornerà da suo padre che è sicura non la vorrà. Sarà così infatti: quel genitore, duro e distrutto dalla prima guerra mondiale, ritiene di non poterla tenere con sé e la invita –senza lasciarle alternative- a trasferirsi da Vianne. Nel lungo e tortuoso percorso che la condurrà a Carrevau, tra attacchi nemici e lunghe file di persone sofferenti, incontrerà Gaetan e capirà quale sarà il suo destino: ribellarsi e combattere questa guerra…

L’usignolo, pubblicato per la prima volta in America nel 2015, ha incontrato da subito il favore e l’entusiasmo dei lettori per la sua immediata capacità di regalare emozioni intense. È indubbio che la storia narrata, ambientata nei tristi giorni dell’occupazione nazista in Francia, non lasci indifferenti sia perché il periodo storico è descritto con precisione - facile evincere un lungo lavoro di ricerca e documentazione - ma soprattutto per la prospettiva, tutta al femminile, adottata dalla scrittrice. Sono, fatte alcune eccezioni, rari i romanzi che affrontano la guerra secondo una visione femminile, quasi che la guerra fosse solo “affare” o, anche, solo “di proprietà degli uomini” in quanto sono loro che partono, combattono, muoiono. Invece, qui appaiono donne che, seppure in modo diverso, lottano con coraggio e forza. Combatte Isabelle che persegue, senza nessuna incrinatura, il suo ideale di libertà,  senza nulla temere, perdendo la propria identità e rischiando la vita ogni giorno, ma combatte anche Vianne, apparentemente più pavida, restando in casa, sola con sua figlia, ad attendere il marito e nascondendo bambini ebrei. Le due sorelle divengono il simbolo di tutte le donne che hanno vissuto esperienze simili e che, pur non avendo ricevuto medaglie o riconoscimenti ufficiali, hanno posto dei piccoli e preziosi tasselli nell’accidentato percorso della liberazione. Un romanzo commovente, dettagliato, scorrevole che, in qualche modo, restituisce dignità a quelle persone che seppur lavorando nell’ombra, in silenzio, hanno dato molto alla Storia.

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Eredità, Lilli Gruber

domenica 7 agosto 2016

I GIORNI SOSPESI - Anna Hope

Nessun vince
Titolo: I giorni sospesi
Autore:Anna Hope
Editore: Sperling & Kupfer
Anno: 2015
Pagine:348
Traduzione: Velia Februari
Genere: Romanzo storico


In soli cinque giorni si svolge la trama di questo gradevole romanzo che pone l’obiettivo sulle donne e sulla guerra e mette in evidenza quello che è il motore delle storie e, spesso, anche della Storia: il sentimento. Motore che, talora, si inceppa, senza mai fermarsi del tutto.

Londra, 1920. Hettie e Di sono in taxi e cercano il Dalton, il famoso locale notturno che è divenuto leggenda tanto che qualcuno ritiene nemmeno esista. Ma il locale esiste, eccome. Emozionate vi entrano, Di vede subito Humphrey, del resto è per lui che è andata nel club. A Hettie viene, invece, presentato Gus: massiccio, flaccido e con la pelle lucida dal sudore. Non certo un adone e sicuramente negato per il ballo, ma almeno è innocuo, pensa Hettie. Poi, appare lui, il fascinoso e misterioso Ed, bello “ma in modo particolare”… Evelyn vive con la sua amica Doreen. È mattina, la sveglia suona: Evelyn deve alzarsi in quelle gelide stanze, deve prepararsi per andare da sua madre perché è il giorno del suo compleanno. Ci sarà il solito pranzo di famiglia dove la perfezione è di casa…Jack e Ada sono sposati da venticinque anni. Un amore intenso il loro, coronato da un matrimonio ben riuscito. Ma c’è un ombra, quasi tangibile nella loro vita: la morte in guerra del loro figliolo, Michael. Ada non crede sia morto davvero, le capita, ogni tanto, di sentirlo e di vederlo, ma non riesce mai a raggiungerlo. Certo, di Michael non si parla in casa, perché non parlarne è meglio e certamente più semplice…

Un esordio ben riuscito quello della scrittrice americana Anna Hope, che con I giorni sospesi ha scritto un’opera apprezzata sia dai lettori sia dalla critica e, non è un caso, che ne sia prevista la pubblicazione in ben 12 Paesi. I giorni sospesi di cui al romanzo sono solo cinque e, in questo ristretto arco di tempo, si dipanano le storie di tre donne che hanno vissuto, da casa, quel mostruoso evento che è la guerra. E son rimaste ad aspettare e a raccogliere le ferite di una guerra nella quale, alla fine, nessuno vince se non, appunto, la guerra stessa. E pare non si possa trovare nessuna giustificazione per quei giovani la cui vita è stata troncata anzitempo da una granata, per quelle croci in terra straniera, per i pianti, per quel male che pare non finire mai. Un romanzo intimo, che scava nel fragile e complesso terreno del dolore immune a ogni balsamo lenitivo. Tenero, doloroso, ma che, comunque, regala un pugno di speranza poiché alla fine la vita con i suoi meccanismi, con le sue comparse, con le sue verità e le sue bugie ci impone di rialzarci, di andare avanti nonostante i macigni nel cuore. Un romanzo delicato su sentimenti forti che germogliano in un terreno reso arido dalla fredda macchina della guerra.

Altre recensioni:  
L'usignolo, Kristin Hannah             


lunedì 17 novembre 2014

NOME IN CODICE VERITY - Elizabeth Wein

AMICIZIA & GUERRA
 Titolo:Nome in codice Verity
Autore: Elisabeth Wein
Editore: Rizzoli
Anno 2013
Genere: Romanzo guerra
Traduttore: Giulia Bertoldo

Nel mondo infuria la seconda guerra mondiale con il suo spettacolo di terrore e angoscia. Nel novembre dell’anno 1943 l’aereo pilotato dalla giovane inglese Maddie viene abbattuto dal fuoco nemico. In quell’aereo c’era anche una passeggera, Julie Beaufort, agente scozzese del SOE la quale viene catturata dalla Gestapo. Julie stringerà un accordo con il glaciale Von Linden delle SS: in cambio della restituzione di ogni suo capo di vestiario dovrà rivelare una sequenza di codici. Ma non solo, Julie, in quella tetra e gelida cella, comprerà anche del tempo, esattamente due settimane oltre la carta e l’inchiostro per scrivere una confessione su tutto ciò di cui è a conoscenza sullo sforzo bellico inglese…Intanto Maddie, che Julie crede morta nell’incidente, cambia identità e ospitata in un piccolo paesino francese si unisce alla resistenza allo scopo di liberare la sua amica…
La Wein, scrittrice inglese, è una grande appassionata di volo e tale passione si è trasfusa in queste pagine avventurose nelle quali gli aerei hanno un ruolo dominante. Al di là dello scenario bellico, delle atrocità, delle sofferenze e delle tragedie emergono, quasi a edulcorare lo spettacolo triste della seconda guerra mondiale, due figure di donne molto diverse tra loro, appartenenti a due classi sociali differenti che, paradossalmente, la guerra ha avvicinato e che, presumibilmente, senza la guerra non si sarebbero mai incontrate: Maddie e Julie. Son loro che dominano la scena con la loro forza ed emancipazione, ma anche con le loro paure e le loro fragilità e le contraddizioni di due animi femminili. E su tutto emerge quel saldo legame di amicizia che unisce, fino alle fine, le due donne disposte a compiere qualsiasi gesto, anche il più atroce, in nome di un sentimento incontaminato e profondo. Ne risulta una bella storia ricca di suspence, di avventura e di amore che, per quanto sia frutto della fantasia dell’autrice, risulta molto credibile, ma, a onor del vero, la lettura non è comunque omogenea: ad una prima parte assai lenta e prolissa segue, e aggiungo per fortuna, una parte più scorrevole e più in sintonia con il genere del romanzo stesso. Altra nota negativa è data dalla presenza di numerosi refusi che fanno inalberare anche il lettore più distratto. Nel complesso, una lettura gradevole credo soprattutto per gli amanti del genere un po’ meno per me che di guerre e di aerei non sono esperta.

Altre recensioni:
L'usignolo, Kristin Hannah