Per errore ti scrivo
Titolo: Le ho mai raccontato del vento del nord
Autore: Daniel Glattauer
Editore: Feltrinelli
Pagine: 192
Genere: Romanzo epistolare
Traduzione: Leonella Basiglini
Genere: Romanzo epistolare
Traduzione: Leonella Basiglini
Titolo della lettera (in rima): Cara Farinola pensavo m'avessi lanciato una sola.
Cara Farinola,
visto il titolo, ho pensato - almeno un po’ - che Le ho mai raccontato del vento
del nord fosse una di quelle melense storie d’amore del tipo, per intenderci,
“E lui la guardò negli occhi per arrivare alla sua anima, un brivido scosse
tutto il suo corpo; la baciò con passione e così l’avrebbe baciata per il resto
dei suoi giorni”. Ma anche la copertina con quella chioma svolazzante al vento
– del nord, suppongo - non mi convinceva per niente. Già anche quella chioma mi
faceva pensare a un “E vissero felici e contenti e si sposarono ed ebbero tre
figli (uno più bello dell’altro, naturalmente) e alla veneranda età di
centocinquant’anni si guardavano negli occhi come la prima volta”.
Per farla
breve, come già ti ho spiegato, la mia mente si rifiutava categoricamente di
acquistarlo perché con il romanzo rosa non ho un buon rapporto, anzi mi fanno
proprio incazzare quegli amori che, solitamente, vi trovo descritti. E ti giuro
che tutti ci hanno provato regalandomi vagonate di Sparks e similari. Certo,
mia cara, tu non me l’hai regalato, l’hai solo consigliato. Potevo non tenere
conto del consiglio, ma mi son detta: "Perché no?" E lettura fu. Mi sono immersa
in questa raccolta di mail tra due perfetti sconosciuti che iniziano a
scriversi per via di un errore. Lei è Emmi, lui Leo. Loro sono fiumi di parole
sgorganti da gelide tastiere. Loro creano un mondo distante e diverso da quello
normale. Un mondo isolato di cui, forse, avevano bisogno entrambi, Un mondo al
quale si aggrappano nonostante la mancanza di appigli solidi in uno schermo di
un pc. Un romanzo epistolare moderno che, mail dopo mail, mi ha incuriosito e
rapito facendo sperare, talora, che quell’amore non rimanesse solo nei confini
di quelle mail e talora, al contrario, che rimanesse puro e non consumato. Poi,
tutto può accadere, come di fatto accade. E ho pensato che di questo, solo di
questo, spesso si ha bisogno: di parole. A patto che qualcuno le legga. A patto
che qualcuno ci risponda. Per non sentirci soli, forse. Per non sentirci aridi,
forse.
Ora concludo
con codesta epistola ringraziandoti, amica virtuale, per il tuo consiglio visto
che mi ha regalato qualche ora piacevole di bella scrittura senza, però, farmi sguazzare nel
miele.
Altri libri:
L'amore necessario, Nadia Fusini
Per lettera, Iselin C. Hermann
Altri libri:
L'amore necessario, Nadia Fusini
Per lettera, Iselin C. Hermann