Di sogni e prigioni
Titolo: L’isola dei pescecani
Autrice: Paola Ravani
Editore: Einaudi ragazzi
Anno: 2019
Pagine: 156
Genere: Ragazzi
Età: dai 12 anni
"L'isola dei pescecani, affusolata e panciuta in lontananza, assomigliava a uno squalo con la bocca spalancata, pronto ad azzannare con i denti aguzzi chiunque si avvicinasse" (Incipit)
Due giovani fratelli, Ruben e Babila, vivono nell’isola blu. Hanno, come tutti nella loro terra, il terrore dell’Isola dei pescecani che si scorge in lontananza “mai dirigere la
prua verso l’isola dei Pescecani” ripetevano, da tempo
immemore, gli anziani. Un monito, quello. Una regola di vita. Un insegnamento
da non trasgredire. Ma, nonostante ciò, i genitori di Babila e Ruben violarono
quel precetto e si avventurano in mare, diretti verso l’isola del terrore, per
non fare mai ritorno nella loro terra. Lasciando, sulla terraferma, due orfani.
Ruben e Babila hanno sogni, tanti, ma paiono destinati, come tutti, a non poter
mai abbandonare il luogo natio. Ruben dovrà fare il pescatore, così vuole la
tradizione. Dovrà abbandonare il sogno di divenire musicista? E sua sorella
Babila dovrà rinunciare al suo smisurato amore per i libri? Rinunciare a fare l’insegnante?
Pare proprio di sì. Ma un giorno qualcosa di inaspettato potrà sconvolgere
quegli equilibri….
L’isola dei
pescecani ha il sapore e i profumi dei vecchi libri d’avventura che hanno
costellato la nostra infanzia. Ruben e Babila ci conducono nel loro mondo,
ristretto, nel quale comunque i sogni mettono radici. I due condividono la
quotidianità nella loro isola avulsa dal resto del mondo, condividono il dolore
per la perdita dei loro genitori. Attorno a loro ruota una serie di personaggi:
amici, nemici, animi divorati dall’avidità, ma anche anime delicate e gentili,
il tutto nella tradizionale dicotomia buoni-cattivi. Ma nell’intreccio
narrativo domina su tutto la natura, con la sua fauna e il suo mare, madre e
matrigna, selvaggia e buona e, in particolare, l’isola, intesa in senso fisico
ma anche metaforico, isola che protegge, ma che può essere anche carcere. La Ravani è riuscita, indubbiamente, a ben orchestrare una storia avvincente, all’insegna dell’avventura nella quale
dominano il coraggio, la voglia – quasi la necessità – di un riscatto, ma anche
all’insegna dei grandi sentimenti, dell’amore in senso lato, inteso come amore
familiare, fraterno, come amicizia. Un romanzo ricco di forti messaggi sulla
opportunità, talora, di non temere ciò che non si conosce, un invito a osare
perché non sempre ciò che temiamo è davvero così orribile. Un libro sulla
Natura, sulla crudeltà della medesima, ma – alla fin dei conti – in una ipotetica
bilancia sarà sempre la cattiveria umana a superare quella della natura.