Magie ritrovate
Titolo: Il bambino
e il mago
Autori: Salvatore
Brizzi e Riccardo Geminiani
Editore:Edizioni Il
Punto d’Incontro
Anno: 2013
Pagine: 128
Genere: Saggio
esoterismo
Magia
e curiosità sono questi gli ingredienti di questo libro particolare che si
legge in un soffio. Il bambino e il mago nasce con spirito ludico e arriva a
regalare quei piccoli grandi insegnamenti che, troppo spesso, dimentichiamo.
Il
piccolo Geremia trova in biblioteca un libro dalla copertina tutta bianca, La porta del Mago, scritto dal mago Salvatore Brizzi. Stupito dal
fatto che il bibliotecario gli dice che quel volume, proprio perché parla di
magia, non possa essere interessante per un bimbo, Geremia decide di scrivere
una lettera al Mago in persona, la cui risposta non tarderà ad arrivare.
Inizierà tra i due una lunga corrispondenza attraverso la quale il Mago svelerà
i suoi segreti al piccolo…
Il bambino e il mago nasce da un gioco: Geminiani, fingendosi
un bambino, indirizza una prima lettera a Brizzi ponendogli delle domande,
ispirategli da suo figlio, sul mondo della magia. Brizzi – conscio della
sensibilità del piccolo – spiega allo stesso cosa significhi essere mago
superando i luoghi comuni che riducono il mago a colui che fa sparire le
persone o riesce con estrema facilità a estrarre conigli da un cilindro. Nulla
di tutto questo: esser maghi significa, fondamentalmente, essere presenti a se
stessi e avere la capacità di non giudicare il prossimo. Da questi principi
cardini si dipanano una lunga serie di insegnamenti che non sono altro che un
incitamento a guardarsi dentro, ad amare, a vivere secondo modalità che, troppo
spesso, l’adulto dimentica perché troppo impegnato e soffocato da condizionamenti esterni di vario tipo che gli
fanno trascurare la sua vera essenza. Un libro che può piacevolmente essere
letto anche da chi, come me, nutre un forte scetticismo nei confronti di tali
tematiche perché, comunque, contiene verità profonde che più spesso dovrebbero
essere applicate nella quotidianità, quali quella di ringraziare ogni giorno
per ciò che si possiede o quella di donare senza necessariamente attendere
qualcosa in cambio. Non è un caso che tale corrispondenza particolare si sia
sviluppata con un bambino che ha la curiosità e la libertà spesso carenti
nell’uomo adulto. E al di là delle proprie convinzioni personali, dello
scettiscismo di ognuno di noi, è sicuramente un dato di fatto che la vera
magia, di questi tempi, sia quella di essere presenti a se stessi.
sembra un romanzo molto interessante!
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