Di miracoli e altre storie
Titolo: Ex voto
Autore: Marcello Fois
Editore: Minimum Fax
Anno: 2015
Pagine: 101
Genere: Romanzo breve
Mi incuriosiva leggere questo libro. Vedere la penna
di Fois lontana dalla sua isola. Ed è inutile negarlo: un romanzo ben scritto,
anche interessante, ma lontano da quel Fois che mi fa battere il cuore. E ci rimango pure male nel dirlo.
Australia, Adelaide. È il sabato della vigilia di
Pasqua del 2014 e di pomeriggio, Ryan e Antonia, o meglio Tony, vanno in
spiaggia a fare surf. In un attimo il cielo diventa scuro, i due a malapena
riescono a radunare le loro cose e, rapidamente, raggiungono la macchina. Tornano
a casa e, nel momento in cui sono a letto, arriva - interrompendo il loro
amplesso - una telefonata. Ryan sente Tony che dice al suo interlocutore “quale ospedale?” e, ancora “sei veramente un coglione, John!
Sto arrivando”. La conversazione termina, Ryan aspetta una spiegazione, comprende solo che
si trattava dell’ex marito di Tony. Silenzio. Jenny, la figlia di Tony si è
fatta male, è in ospedale. Si offre di accompagnarla, ma lei rifiuta. Si
precipita in ospedale, ad attenderla c’è John che le indica l’ambulatorio.
Entra e la vede: lì a cavalcioni su un cavalletto che dondola le gambe. Niente
di grave, solo una caduta mentre facevano il barbecue, un piccolo taglio allo
zigomo. La sua bambina sta bene. Ha bisogno solo di una piccola medicazione.
Già, la sua bambina di diciassette anni. Con le sue efelidi, la sua inseparabile
bambola, Carlotta, e quei disegni sempre simili a macchie. E disegna, disegna
in continuazione perché lei vuole sentirsi invisibile…
Marcello Fois con questa fulminea storia abbandona le
atmosfere della sua isola, la Sardegna, per trasportarci in Australia. Tre
donne le protagoniste: Antonia, sua figlia Jenny e sua madre, Mariarca. In un
arco temporale ridottissimo, tre giorni che vanno dalla viglia di Pasqua al
lunedì dell’angelo, si mescolano superstizioni, storie familiari, amore
materno, elementi divini, scontri generazionali, e quel necessario confronto
con le radici (napoletane, nel caso di Antonia) per quanto spesso si cerchi,
per difesa, di chiuderle in un cassetto, per non ricordarle perché possono far
male. Su tutte le loro vicende, i loro conflitti, le loro parole domina il
concetto di miracolo che, in qualunque modo lo si intenda, diviene il nucleo
centrale del romanzo perché è da quello che Mariarca chiese alla Madonna dell’Arco
che tutto iniziò, è da quel miracolo che lei divenne per tutti “la Strega” ed è lo stesso
per il quale scapparono da Napoli per rifugiarsi in Australia. Ex voto nasce come supporto narrativo a
uno studio antropologico relativo al culto napoletano della Madonna dell’Arco e
conferma, ancora una volta, le grandi doti scrittorie di Fois e la sua capacità
di indagare, come pochi sanno fare, l’animo umano anche se, a onor del vero,
manca -in questo pur pregevole romanzo- quel pathos e quell’intensità che
caratterizza le sue opere precedenti: inevitabile il confronto, con un po’ di
nostalgia (lo ammetto), con la magia che regala la trilogia dedicata alla
famiglia Chironi.
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