Parole sdraiate
Titolo: Lettino
Titolo: Lettino
Autore: Martha Medeiros
Editore: Beat
Anno: 2012
Pagine: 125
Traduzione: Cinzia Buffa
Genere: Romanzo
Bella scoperta questo piccolo e grazioso romanzo, dal titolo peraltro azzeccatissimo, della cui autrice conoscevo solamente la famosa poesia Lentamente muore, la stessa che, spesso, viene attribuita a Neruda.
È la sua prima seduta e Mercedes non sa bene cosa dire, come e da dove incominciare. Certo, è benestante, è sposata, ha tre figli, ha perso sua madre quand'era ancora bambina, ha un lavoro che le piace. Insomma, pare tutto in regola. Be', forse potrebbe dire al Dott. Lopes quanto odi parlare di bambini, di donne di servizio o di saldi, certo: forse è importante dirglielo. Anche se la domanda che, in continuazione, si ripete è cosa ci faccia dal Dottor Lopes. Per esempio, lei non soffre, che so, di cleptomania, non fa uso di droghe, non ha mai avuto crisi di panico e-guarda un po'- non si sente mai triste. Vorrebbe più che altro sapere chi è il vero capo tra tutte quelle persone che lei è: chi comanda dentro di lei? Perchè, Mercedes ammette "mi confondo con tante autorità, non so bene a chi obbedire"...
Così inizia l'analisi di Mercedes, donna che, prima facie, risulta forte e decisa, ma quando il percorso terapeutico prosegue iniziano a aprirsi delle falle in quel quadro che lei - artista naif? - ha dipinto con colori tenui e rassicuranti. E, piano piano, dal suo passato, remoto e prossimo, vengolo fuori tasselli dell'imperfezione che vanno a sovrapporsi, per sostituirla, a quella tela originaria. E riaffiorano, galleggianti, i dolori antichi: in primis quel dolore di Mercedes bambina per il quale si è privata del sacrosanto diritto di soffrire e, a cascata gli altri: il lavoro, il marito, i figli.
"Avevo otto anni quando morì mia madre, e da quel momento è accaduta una cosa strana: io che avevo tutti i motivi per soffrire non ho colto l'occasione. Se soffrire era tutto quello che si aspettavano da me, li ho sorpresi diventando matura prima del tempo, evitando di dare altre preoccupazioni a mio padre." (Pag. 11)
Costruito come un lungo monologo, un flusso continuo di pensieri nel quale, appunto, l'unica voce narrante è Mercedes e gli altri personaggi ci vengono presentati attraverso la sua visione, Lettino è una lettura avvolgente che, in qualche astruso modo, ci porta quasi materialmente a sdraiarci nel "lettino" di qualcuno disposto ad ascoltarci.
Il percorso terapeutico della protagonista dura tre anni ed è possibile assistere alla sua evoluzione, ad una sua rinascita - o meglio, a una sua nascita - nella quale imparerà a ridere e a piangere perché, forse per la prima volta nella sua vita, non si è costruita verità a tavolino e ha rinunciato a schemi perfetti per vagare nel suo passato e nel suo presente. E nonostante il boato del suo mondo crollante sia stato assordante è anche vero che qualche piccolo frammento prezioso è rimasto per ricomporsi, in modo diverso, ma sicuramente più vero.
Nessun commento:
Posta un commento