ZENIAMOCI PER MANO
Titolo: Come diventare una coppia zen
Autore: Flavia Mazelin Salvi
Editore: Endemunde
Anno: 2014
Pagine: 160
È il 2014 e ci siamo liberati da
una lunga serie di vincoli di diversa natura: religiosi, sociali, culturali. Abbiamo
raggiunto, pagando – in alcuni casi -un prezzo alto, un certo grado di emancipazione, ma rimane, immutato e immobile
come una statua, il desiderio di formare una coppia. L’eterna equazione: io e
te uguale noi, una cosa sola. E alla coppia si chiede tanto, forse troppo.
Innanzitutto, si pretende e si spera che duri, che sia anche uno strumento per
svilupparsi, per migliorarsi, per avere serenità, erotismo, tenerezza,
sicurezze e sorprese. Insomma, tutto e anche il contrario di tutto. Ma, vien da
chiedersi, perché poi la coppia entra in crisi? Forse perché sono le nostre
aspettative sbagliate? O perché, forse, guardiamo dalla prospettiva
sbagliata? O, forse, son le nostre paure
a costituire il principale ostacolo a una sana vita di coppia?...
Flavia Mazelin Salvi, di
professione psicologa, in questa sorta di prontuario non intende certo fornire
la formula magica per costruire la coppia perfetta, perché forse (direi
sicuramente) la coppia perfetta non esiste, ma ritiene possibile applicare alla
coppia i tre principi cardine dello zen: una grande fede, un grande dubbio e,
infine, una grande determinazione. Principi che andrebbero applicati giorno per
giorno, con costanza, a mo’ di stillicidio benefico. È opportuno partire da se
stessi: ascoltarsi nel profondo, portarsi rispetto, trovare la calma interiore
e, in particolare, bisognerebbe vivere il presente, il qui e ora, perché
spesso l’errore principale in una relazione, e nella vita in generale, è quello di fuggire il presente e guardare al
passato (lamentandosi in continuazione con un “quanto ho sofferto in passato” a
cui segue un sospiro) o al futuro
(chiedendosi “quanto durerà questo amore?” a cui segue espressione poco
fiduciosa che presagisce la risposta “poco, durerà poco”).
“Come diventare una coppia zen” è
un manuale ricco di principi riconoscibili obiettivamente come giusti e
razionali e, forse, proprio perché risultanti troppo giusti e inattaccabili,
trovano terreno poco fertile o, comunque, scarsa adesione in individui o coppie
troppo “occidentali” troppo prese da impegni quotidiani, figli, problemi
economici, lavoro in cui lo spazio per la meditazione è, per poco tempo a
disposizione o per pigrizia, difficile da trovare o, forse, perché a priori, lo
si ritiene vano. Insomma: parlatemi di zen quando alle cinque del mattino mia
figlia mi sveglia con il suo pianto disperato quando, subito dopo, visto che
non riesco a riprendere sonno, devo prepararmi per andare al lavoro, andare a
fare la spesa, preparare il pranzo, preparare la cena,
fare il bucato e stirare, arrivare alle undici di sera a pezzi con figliola che
è vispa come un grillo e ha voglia di giocare o di sentire le storie, tante
storie per la precisione. Parlatemi di zen che vediamo come NON funziona,
parlatemi di zen e assisterete a una crisi isterica incontenibile nella quale i
principi della non-violenza subiranno una totale eliminazione come se mai
fossero esistiti e che Gandhi mi scusi.
Venite, venite che facciamo un gruppo di ascolto.
Il libro è corredato anche da
esercizi pratici di facile attuazione sicuramente per soggetti predisposti ad
accogliere lo zen, a ricercare, con pazienza certosina la calma e seguire, alla
lettera le indicazioni della Mazelin Salvi, ma che, personalmente, non sono
stata stimolata sufficientemente a eseguire per una sorta di rifiuto, sano o
insano, verso tutto ciò che inizia con un “Come diventare…”
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