Di magia si vive
Titolo: La casa della civetta
Autore: Tonino Oppes
Editore: Condaghes
Anno: 2009
Pagine: 125
"Nessuno però dimentica le antiche paure. Un tempo il suo canto faceva venire i brividi. Erano gli anni in cui la morte e la civetta erano una cosa sola."
Pag. 48
Quando ero piccola, i miei genitori acquistarono, per me e mia sorella, un'enciclopedia tutta verde: Io e gli altri. Erano i tempi nei quali internet ancora non esisteva e le ricerche per la scuola, che andavano tanto di moda, si facevano in quei grossi volumi. Volumi pesanti, ingombranti ma estremamente ricchi di mondi da scoprire. L'acquisto di tale enciclopedia comprendeva anche un omaggio: il libro Fiabe sarde di Sergio Atzeni e Rossana Copez. Libro che, nel corso degli anni, è stato letteralmente consumato da polpastrelli fin troppo avidi di storie. Questa premessa per dire come la lettura de La casa della civetta di Oppes mi ha riportato alla memoria quel vecchio libro. Perché la lettura non è mai fine a se stessa e può tanto: anche riportarci indietro nel tempo e farci rivivere momenti, emozioni e sensazioni dei bei tempi dell'infanzia. E il ritrovarsi dinnanzi l'immagine di se stessi bambini intenti a sfogliare con gioia quelle pagine, in qualche angolo di una casa diversa da come è oggi, ha qualcosa di magico.
La casa della civetta è una raccolta di racconti dedicato ai bambini. Sia ai bambini "veri" sia, e forse soprattutto, a quelli che hanno dimenticato di esserlo stati un giorno. I protagonisti assoluti dei racconti sono gli animali -fenicotteri, civette, tartargughe e non solo - e il loro affascinante mondo che si interseca o, spesso, si scontra con il mondo degli uomini. Nelle ambientazioni di una Sardegna rurale, in un mondo agro-pastorale, anche se non esclusivamente, appare l'uomo che, in alcuni casi, assume le vesti di un nemico e, in altri, cerca di instaurare un legame d'amore con il mondo animale e con la natura in generale.
Il libro, a metà tra leggenda e memoria, è ricco di messaggi positivi e non è difficile percepire l'invito a ricordare: ricordare le storie, ricordare il passato, il legame con la terra, con il mare, con la natura, legame che va salvaguardato perché l'ambiente che ci circonda va, sempre, rispettato.
È stato bello leggerlo per me e per la mia bimba perchè di storie non si smette mai di aver bisogno. Né a due anni né a quaranta. Né, spero, a sessanta. E se ne ha bisogno per sognare, per riflettere, per sorridere anche con un velo di malinconia sul volto e aver la sensazione di sentire la voce di una nonna che, tanto tempo fa, raccontava con voce pacata. Tonino con il suo linguaggio semplice e accattivante è riuscito a farmi questo regalo: tante storie.
Il libro è inoltre accompagnato dalle significative illustrazioni di Eva Rasano che aggiungono magia alla magia già esistente.
Altri libri:
Il domatore, Alberto Secci
Pierre, Nello Rubattu
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