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giovedì 21 luglio 2016

DESTINI VERTICALI - Alessandro Toso

"Sfide"

Titolo: Destini verticali
Autore: Alessandro Toso
Editore: Ediciclo
Anno: 2014
Pagine: 208
Genere: Romanzo

Un libro che, a guardarlo, pare un taccuino. Una storia graziosa ambientata nelle fredde montagne nelle quali si muovono i protagonisti con il loro passato. Umano, molto umano. E voglia di assaggiare 'sta sgnapa.

In un rifugio di montagna si ritrovano quattro giovani amici: Paco, Gildo, Roger e Berto oltre il proprietario, Steno. È una giornata tranquilla, tra un bicchiere di sgnàpa e l’altra, i giovani chiacchierano vivacemente sognando di entrare nelle mutandine di qualche bella rieda o, ancora, di poggiare il fondoschiena sulle morbide pelli dei sedili di una potente macchina. A un certo punto, nel rifugio cala il  silenzio: quella chiassosa combriccola viene interrotta dall’ingresso del vecchio Corin, amico del padre di Paco – nonché ritenuto responsabile della sua morte e anche ex fidanzato della madre del giovane. La tensione sale e mentre tutti attendono una rissa tra i due che pare inevitabile, Corin lancerà una sfida al giovane, il quale accetterà…

Alessandro Toso, già conosciuto al grande pubblico per la sua partecipazione al talent show “Masterpiece” e per i suoi racconti, debutta con Destini verticali come romanziere. Il mondo descritto nelle sue pagine è un mondo tutto al maschile che si muove tra montagne impervie e cieli offuscati nei quali si consuma una sfida anch’essa, ovviamente, tutta al maschile. Ma, in fondo, il vero protagonista di quella sfida è Zirio, il padre di Paco che morendo in quel terribile incidente ha lasciato al figlio una pesante eredità: quella di vendicarlo: o almeno questa è l’interpretazione che ne ha dato Paco. Ma quella competizione, sentita come necessaria e inevitabile, diventerà l’occasione per i due partecipanti di una profonda introspezione. Toso ci presenta una storia fatta di emozioni, sentimenti, contrasti e paure tutte umane che, quasi impercettibilmente proprio come la neve, riempiono pagine di godibilissima lettura


Altre recensioni:
A galla, Alessandro Toso




mercoledì 29 giugno 2016

A GALLA - Alessandro Toso

Titolo: A galla
Autore: Alessandro Toso
Editore: Scrittura & Scritture
Anno: 2016
Pagine: 367
Genere: Romanzo

Veneto, Castello D'Arquà. La Tecnobitum è una delle poche aziende che continua a resistere nonostante la crisi: un centinaio di persone riesce a vivere grazie ad essa. Il titolare è Renato Pappalardi, deciso e convinto. Già, convinto anche stavolta di farcela nonostante lo spettro della Cassa integrazione. Nonostante i germi di protesta dei suoi operai, in primis quel Franchino. Ma lui, il grande Pappalardi, ne uscirà indenne. Perché non dovrebbe?...

Dopo Destini verticali ambientato in cieli nevosi e montagne impervie, Alessandro Toso, scrittore trevigiano, torna in libreria con A galla che dipinge, con estremo realismo, quel fenomeno attuale, temuto e odiato: la crisi economica. 
Appena terminata la lettura mi è venuto in mente quel celebre passo di Fontamara di Silone
 « In capo a tutti c'è Dio, padrone del cielo.
Questo ognuno lo sa.
Poi viene il principe di Torlonia, padrone della terra.
Poi vengono le guardie del principe.
Poi vengono i cani delle guardie del principe.
Poi, nulla.
Poi, ancora nulla.
Poi, ancora nulla.
Poi vengono i cafoni.
E si può dire ch'è finito. » 
 



Mi è parso subito che A galla possa essere, in qualche modo, lo specchio di quel concetto espresso da Silone, fatti ovviamente gli opportuni riadattamenti. Il potere e le gerarchie questo il nucleo del romanzo, quelle maledette gerarchie caratterizzate da  fissità granitica di ruoli e di idee: perché, appunto, così è e così dev'essere. Senza, quasi, lasciar spiragli che possano permettere anche solo a  venticelli nuovi ( e non dico tempeste) di turbare o spostare quell'ordine precostituito considerato quasi sacro e inviolabile. Emblema di quel dio, di quel primo posto, Renato Pappalardi, personaggio senza scrupoli, senza umanità, insensibile a ciò che gli succede attorno (anche all'interno delle mura domestiche) che incarna colui che tutto può perché è assiso sul trono dorato (che, a ben vedere, di dorato ha ben poco). 
Una pluralità di personaggi ruota intorno alla vicenda della Tecnobitum che, come giudice impietoso, pare in grado di decidere le sorti e la vita di tutti, compresi i parenti stretti dello stesso Pappalardi. Tra questi anche personaggi forti che entrano, comunque, nel cuore perché riescono ad suscitare emozioni positive: strano, ma al mondo - nel mondo descritto - possono esistere anche esseri umani dotati di sentimento! E tutti quanti, negativi e positivi, seppur con modalità diverse cercano di sopravvivere, di stare, appunto, come significativamente ricorda il titolo, a galla in un mare -subdolamente calmo, in alcuni giorni e, decisamente agitato, in altri giorni - non benevolo. 
Una scrittura piana, scorrevole, ben ritmata, nella quale i vari intrecci tra le vicende si amalgamano armoniosamente.
Un quadro spietato di una realtà acre che fa riflettere e, in ogni caso, lascia intatto qualche filo di bellezza che riesce a sopravvivere in un mondo fin troppo crudele, un filo che, anch'esso, rimane a galla. Senza zattera di salvataggio, certo, ma comunque non affoga.