giovedì 14 febbraio 2019

MANUALE MINIMO DEL ROCK PROGRESSIVO - Stefano Orlando Puracchio


Titolo: Manuale minimo del rock progressivo
Autore: Stefano Orlando Puracchio
Editore: Demian
Anno: 2018
Genere: Saggio musica
Pagine: 226



È la domanda delle domande “che cosa è il rock progressivo?” e, soprattutto, “esiste un rock progressivo?” È indubbio come il fenomeno prog in sé e una sua definizione univoca sia una questione assai complessa e controversa. Ogni volta che si tenta di darne una definizione si cammina su un terreno incerto. Per dirla con le parole del fondatore dei New Trolls, Vittorio De Scalzi, “il progressive rock è il rock che si libera dalle sue catene. Cioè che si svincola dagli schemi tradizionali che sono quelli derivati dal blues.” Quindi il prog è un metagenere? O, forse, una sorta di multi-ibrido?  Certo è che, al di là dell’inclusione nell’una o nell’altra categoria, il prog è qualcosa di innovativo sul piano compositivo. La novità, essenzialmente, risiede nella capacità del compositore di far coesistere tradizione con suoni che, in apparenza, appaiono poco conciliabili onde produrre, infine, un prodotto valido sia dal punto di vista artistico sia dal punto di vista estetico. È difficile, all’interno di questo maxi-ibrido o metagenere che dir si voglia, individuare una precisa linea di confine, ma si possono individuare quelli che sono gli elementi fondamentali: la suite, l’uso della tastiera a discapito della chitarra, i testi impegnati, colti ispirati al mondo della letteratura. Idealmente il prog si colloca tra il rock e il jazz: un rock, insomma, che diviene colto imbevendosi di elementi estranei al suo mondo originario.
Stefano Orlando Puracchio, giornalista, conduttore radiofonico e grande conoscitore e appassionato di musica prog ha raccolto, in un unico volume cartaceo. le sue precedenti indagini e ricerche contenute in tre ebook pubblicati rispettivamente nel 2014, 2015 e 2016. Una summa, quindi, riveduta, corretta e arricchita dei suoi lavori pregressi. Strutturalmente il manuale che, ci tiene a precisare nella prefazione l’autore stesso, è soltanto divulgativo e non ha natura di trattato di musicologia, è suddiviso in tre parti fondamentali caratterizzate da un’attenta analisi dei testi prog, da una serie di riflessioni dello stesso Puracchio e, infine, da interviste ai protagonisti del prog. Trattasi di manuale complesso, in grado di aprirci le porte a quel fenomeno tutto europeo che è, appunto, il rock progressivo, e dal quale emerge chiaramente il lungo lavoro  di ricerca, costante e continuo da parte dell’autore, e la sua immensa passione per la musica in generale e per il prog in particolare. Non è un caso che Puracchio sia divenuto il punto di riferimento fondamentale per tutti gli appassionati del genere. Con una scrittura lineare, precisa, senza mai essere troppo tecnica o didascalica, Puracchio appassiona e incuriosisce e vien voglia di ascoltarli quei testi prog, colti e impegnati.

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