Dal lato della strada
Titolo: Storie di primogeniti e figli unici
Autore: Francesco Piccolo
Editore: Einaudi
Anno: 2015
Genere: Racconti
Pagine: 128
Quando era piccolo, su indicazione della madre, doveva
tenere suo fratello per mano: cosa buona e giusta, per carità! Un po’ più
strano, però, era il fatto che la madre precisasse come lui, in quanto fratello
maggiore, dovesse stare dal lato della strada dove, guarda caso, passavano le
macchine… Ah, le caramelle Charms! Un tempo, prima che togliessero loro i
coloranti, studiava con Francesca, con quelle caramelle arcobaleno sulla
scrivania e, di tanto in tanto, ne mangiavano una, scegliendone con cura il colore.
Inevitabilmente arrivava il momento nel quale litigavano: l’ultima charms al
lampone. Poi tutto si sbiadì, tutte uguali, tutte beige. Ma questo accadde
dopo… Santino aveva otto anni quando, con la sua famiglia tornò dall’Africa. E
il primo periodo, il piccolo, a ogni risveglio, credeva di sentire sua madre
dire “vai a prendere l’acqua dal pozzo.” Poi si ricordava di essere in Italia,
si ricordava che tutto era diverso… Chi abita al Sud dimentica gli ombrelli.
Quelli del Sud si sorprendono quando piove, non hanno dimestichezza con la
pioggia. E anche lui, puntualmente, dimenticava gli ombrelli. Continuava a
disseminare ombrelli per la città, nonostante sua madre gli ripetesse sempre di
stare attento. Ma lui non poteva farci niente….
Nove sono i racconti che compongono questa esilarante
raccolta data alle stampe, per Feltrinelli, nell’anno 1996 e che segna la data
dell’esordio narrativo di Francesco Piccolo. Nove piccole grandi storie, nove
“debutti nella vita” come li definisce lo stesso autore, accomunati dal tema
dell’essere figli unici o primogeniti, con le annesse sfortune e fortune del
caso. Con il suo stile ironico, divertente e indubbiamente trascinante,
l’autore ci apre le porte al mondo dell’infanzia e dell’adolescenza, prendendo
spunto da eventi comuni, quotidiani che, senza mai cadere nella banalità, di
fatto ci inducono talora a riflettere, talora a sorridere, talora a immergerci
in episodi della nostra infanzia. Sì, perché è questo che fa Piccolo: scegliere
e catturare piccoli dettagli, all’apparenza non rilevanti, e costruirci su
delle belle storie, infarcendole con una buona dose di ilarità e che, alla
fine, e inevitabilmente rimangono nel cuore. Nove storie che colpiscono e che
regalano, seppur in misura diversa qualcosa: alcuni nostalgia, altri
malinconia, altri risate. E, a fine lettura, si ha la sensazione di quanto, in
fondo, sia bello ricordarsi delle colorate charms o riportare alla memoria
compagni di classe che, magari, avevamo dimenticato, come gli ombrelli di uno
dei raccaonti, o anche solo ricordarsi
che siamo stati bambini., prima che tutto assumesse quel monotono colore beige.
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