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venerdì 16 febbraio 2018

LUCE D'ESTATE ED È SUBITO NOTTE - Jón Kalman Stefánsson


Titolo: Luce d’estate ed è subito notte
Autore: Jón Kalman Stefánsson
Editore: Iperborea
Anno: 2013
Genere: Romanzo
Pagine: 304
Traduzione: Silvia Cosimini

Io so che qualunque cosa possa dire di questo libro, non potrò mai avvicinarmi alla bellezza in esso contenuta.

"Stavamo quasi per scrivere che la particolarità del paese consiste nel non averne nessuna, ma in effetti non è del tutto vero. Sicuramente esistono altri luoghi in cui la maggior parte delle case ha meno di novant'anni, luoghi che non vantano nessun personaggio rinomato, nessuno che si sia fatto notare nello sport, nella politica, nel commercio, nella poesia, nel mondo del crimine. Qualcosa di diverso rispetto ad altri luoghi, però, sembriamo averla: qui non c'è una chiesa. E nemmeno un cimitero." 
(Incipit)

Sono voci, sono parole. Sono loro. Loro, raccontano. Di un piccolo paese dell’Islanda, raccontano di 400 anime che passeggiano, fluttuano quasi, in quell’intervallo tra la nascita e la morte.
Voci che parlano di un paese nel quale non c’è una chiesa, non c’è un cimitero.
Un paesino abitato da un uomo ricco  che, un giorno, si mise a sognare in latino e tutto cambiò: il suo sguardo iniziò a volgersi solo verso le stelle.
Un paesino dove lo spazio per il tradimento non manca né tantomeno quello per la vendetta. Fredda, silenziosa e atroce, come quella di una moglie. 
In quelle case c’è anche qualcuno che decide di non sopportare il peso di un’assenza e sceglie di salutare questo mondo. Ci sono anche i fantasmi, forse. E c’è la bellezza, tangibile, della ragazza con un vestito in velluto…

Un romanzo corale nel quale scorrono, come incantate melodie, piccole storie, di amore, di dolore, di sogni, di attesa. Ma forse queste storie non sono proprio così piccole poiché il romanzo di Stefánsson, nella sua abbacinante bellezza, è fatto di minuti frammenti, di quotidianità, di normalità che, nel suo narrare –fortemente  lirico – diventano immensi solo come la poesia sa essere. Non succede nulla eppure succede tutto: in quelle pagine si muove, scalpita, scalcia lei: la vita. Bellissima e crudele al tempo stesso. Generosa e avara. Perché ogni storia, per quanto banale possa apparire, ha in sé un germe di ricchezza. Perché ogni storia ha diritto di essere ascoltata.  
Un romanzo con una scrittura magistrale, intenso, profondo, ma anche – a tratti- ironico che dà tanto e apre la strada a riflessioni circa il “senso”. 
Il senso di tutto, del buio, del cielo, della notte, della vita, della morte.
Perché tutto ha un senso oppure no, ma ciò che conta davvero è domandarselo.


2 commenti:

  1. Un libro che anche io ho amato tanto, bella recensione la tua.
    A presto, Silvia

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  2. Grazie, Silvia.
    Delicato e poetico.

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