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martedì 17 giugno 2014

MI FIDO DI TE - Francesco Abate e Massimo Carlotto

FIDATI CHE TI CONVIENE

Titolo: Mi fido di te
Autori: Francesco Abate e Massimo Carlotto
Editore: Einaudi
Pagine: 195


Mi fido di te ove si narrano le vicende di Gigi Vianello che dopo aver fatto casini a manetta in Veneto e tradito il suo “salvatore” e quasi suocero, si trasferisce in Sardegna. Il caro Gigi, in terra sarda, trova la polletta da spennare, la bella Bianca, e rileva il ristorante appartenuto alla famiglia della giovin avicola per trasformarlo in un vero e proprio locale da gourmet (non di solo Cracco si vive). Gigi lo voleva a tutti costi quel ristorante perché aveva bisogno di una solida copertura per la sua attività quella vera, quella più redditizia: la distribuzione di prodotti alimentari sofisticati. Al giovine non mancano certo le capacità e l’ingegno, riuscirà infatti a costruire un meccanismo quasi impeccabile, ma qualcosa in quel meccanismo perfetto si incepperà e Gigi sarà trascinato nel fango anche se, fino all’ultimo, continuerà ad avere brillanti idee.
Il primo pensiero che mi è venuto dopo aver letto Mi fido di te è stato: “gente brutta scritta bene”. Già perché la carrellata di personaggi Nati dalla penna di Massimo Carlotto e Francesco Abate (che adoro, l’ho già detto?) sono estremamente negativi. Non ispirano certo picnic in campagne verdi e fiorellini da cogliere per regalare alla maestra. Sono personaggi, per intenderci che si fidano, come recita il titolo, perché costretti a farlo perché obbligati dagli eventi o, spesso, per la necessità di salvarsi la pelle. Forse perché inseriti in ambienti un tantino loschi o forse perché, gira e rigira, è l’essere umano, in fondo, a essere decisamente brutto. Di bruttura in bruttura il romanzo scorre piacevolmente, lo stile secco e diretto privo di orpelli rende la trama avvincente e nonostante le carognate, i tradimenti e le azioni illegali Gigi risulta estremamente simpatico (vieni qua “Oh, s’amigu”). Nella storia non manca l’ironia, in dosi abbondanti, che aggiunge un qualcosa di più a un romanzo che, in ogni caso, risulta ben costruito. Avviso: segue momento romantico. Ecco, mi son pure emozionata quando in scena è entrato Rudy Saporito del quale avevo già fatto la conoscenza ne “Il cattivo cronista” : fa sempre piacere rivedere i vecchi amici. Perché i personaggi di Abate son questo: sono o diventano nostri amici. Non li si dimentica. Quindi, anche se non lo dico mai, fidatevi di me: leggetelo.


Altri libri:
Il ladro del silenzio, Rawi Hage

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